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LA SCOMPARSA DI MARIO DESSENIBUS

data di pubblicazione: 02-11-2021
Nella foto, Mario Dessenibus, mentre riceve il “Premio della Bontà”; accanto a lui la moglie e don Renzo Boscarol
Nella foto, Mario Dessenibus, mentre riceve il “Premio della Bontà”; accanto a lui la moglie e don Renzo Boscarol
Mentre da pochi giorni abbiamo consegnato in tipografia il volume dedicato agli uomini dell’Azione Cattolica Diocesana, abbiamo appreso con profondo dolore e tristezza della scomparsa di uno dei suoi più importanti protagonisti: Mario  Dessenibus.

Mario, nato nel 1929 a Ronchi, entra da piccolissimo in AC; la sua formazione inizia a soli cinque anni nella casa di Adelaide Vittor. In seguito entra nella GIAC, dove compie tutto il percorso associativo, diventando delegato aspiranti e mantenendo questo incarico per molti anni. Nel 1946 partecipa al 1° Convegno nazionale per i delegati aspiranti diocesani ad Assisi.

Una delle sue compagne più importanti è la bicicletta: è con questo mezzo che si sposta nelle associazioni parrocchiali come delegato diocesano per gli aspiranti dal 1947 al 1950.

Per gli stessi delegati viene anche organizzata una scuola, nel 1947. Mario partecipa a numerosi convegni nazionali, tra cui quello della GIAC del 1948 per l’80° di fondazione dell’associazione. Anche tra i commilitoni tra cui compie il servizio militare, riesce a costituire un gruppo Azione Cattolica, nel 1950.

La sua attività lavorativa si svolge, invece, nel Cotonificio di Vermegliano, per diciotto intensi anni e poi nel lavoro in banca.

Nel 1956 si sposa con Giuseppina Bevilacqua, impegnata molto anche lei nell’attività dell’AC e da questa unione nascono Luigi e Pietro.

L’impegno di Mario si concretizza anche nel consiglio comunale della sua città, nel circolo ACLI Toniolo e poi come presidente provinciale delle ACLI, visitando tutti i circoli della provincia di Gorizia. Partecipa molto attivamente anche alle attività parrocchiali, come membro del consiglio pastorale e degli affari economici.

Nel 1992 riceve l’onorificenza “Pro Ecclesia et Pontifice”.

La foto che abbiamo scelto lo ritrae, nell’agosto del 2020, mentre riceve il “Premio della Bontà” a Ronchi; accanto a lui la moglie e don Renzo Boscarol.

Ringraziamo il Signore per avere donato alla nostra associazione un grande esempio di impegno concreto, di amore e dedizione per la comunità e non solo. Il nostro abbraccio alla sua famiglia.
 
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