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L’AZIONE CATTOLICA DI GORIZIA RICORDA I PRIMI CENTO ANNI DI ATTIVITÀ

data di pubblicazione: 05-12-2021
Tra qualche giorno l’archivista Luca Olivo terminerà la catalogazione e schedatura dei numerosi documenti conservati nella nuova sede dell’Azione Cattolica Diocesana; questo importante lavoro, iniziato alla fine del 2020, non sarà un punto di arrivo per la nostra Associazione, ma un nuovo punto di partenza.

Nel 2022 ci prepariamo a ricordare i nostri primi cento anni di attività nella nostra diocesi: anni segnati da eventi storicamente molto tragici: la fine della Prima Guerra Mondiale, che segna il passaggio della Contea di Gorizia, dall’Impero Austro Ungarico al Regno d’Italia, al Fascismo, con cui in tutta Italia l’Azione cattolica dovette scendere a patti; dalla Seconda Guerra Mondiale alla Guerra Fredda, ai confini, caduti qualche anno fa.

È dunque impossibile che tutto questo non venga ricordato, quindi la Presidenza, insieme a tanti suoi collaboratori, sta organizzando una serie di appuntamenti per questo importante compleanno.

La prima data è quella del 26 marzo del 2021, quando abbiamo presentato l’archivio, con la presenza in collegamento di alcuni importanti conoscitori della storia del nostro territorio.

Dopo l’avvio della catalogazione dell’archivio, abbiamo deciso di iniziare con il ricordo delle figure femminili e quindi nel settembre 2021 abbiamo pubblicato il volume “Il volto femminile dell’Azione Cattolica nella Diocesi di Gorizia nei suoi primi cento anni”, presentato anche con il collegamento allo storico dell’Azione Cattolica Ernesto Preziosi. Siamo partiti dalle donne per ricordare Armida Barelli, fondatrice della Gioventù Femminile nel 1918, ed anche perché molte di loro hanno contribuito in maniera eclatante a mantenere costantemente in vita le loro associazioni parrocchiali, e non solo.
Ci prepariamo, a breve, a presentarvi il secondo volume, dedicato ai protagonisti maschili: qui, come ci ricorda la curatrice, cambia la forma ma non la sostanza; il desiderio di essere esempio, di dare senso alla propria vita nell’appartenenza all’AC, che si concretizza spesso nel cercare il bene comune, e non solo.

A gennaio, mese che l’AC dedica da sempre al tema della pace abbiamo in previsione non solo di dedicare un incontro alla figura di Michele Martina, aderente all’AC e capace di comprendere per primo l’importanza del dialogo con i paesi dell’EST, al di là della Cortina di Ferro, ma anche di presentare alla stampa la catalogazione dell’archivio; il tutto con le modalità che la pandemia ci permetterà di realizzare. Certamente vogliamo sottolineare che, se la pandemia ci ha impedito di incontrarci di persona, non ha minimamente fermato i nostri incontri e riunioni che abbiamo svolto con collegamenti da remoto.

A marzo vorremmo dare alle stampe il terzo volume sui protagonisti dell’AC, dedicato agli assistenti diocesani, con il desiderio di ricordare don Lorenzo Boscarol e il suo ruolo nel sostenere la nostra attività.

Il culmine di tutto, però, sarà la mostra dedicata ai nostri cento anni di attività: ed è per questo che la catalogazione dell’archivio è un punto di partenza, perché da lì abbiamo capito che è contenuta la nostra storia: non possiamo andare avanti e cercare di rispondere alle nuove sfide che ci aspettano, dimenticando il nostro passato. Ecco perché su quell’archivio verrà posto un vincolo, per proteggerlo da qualsiasi decisione possa danneggiarlo in futuro. E per ricordare a tutti, ed ora più che mai noi aderenti ce lo dobbiamo ricordare, che anche in passato l’AC ha visto sfide epiche (il regime fascista, ad esempio, che ha eliminato tutte le associazioni tra cui la nostra, gli anni difficilissimi dopo la Seconda Guerra Mondiale), eppure ha mantenuto la barra dritta ed i suoi soci sono andati avanti. In tempi in cui non c’erano mezzi di comunicazione come quelli moderni, i protagonisti della nostra storia, hanno saputo, sempre con il sorriso sulle labbra e con la preghiera costante, testimoniare la loro fede, essere parte molto attiva della vita delle loro parrocchie e, spesso, concretizzare tutto questo anche nella vita pubblica.

Accanto alla mostra ed al suo catalogo, vorremmo organizzare un convegno e, ci auguriamo, anche un concerto.

Tutto questo verrà raccontato ai nostri aderenti, e non solo, sul nostro sito e sulle nostre pagine social, che ci hanno permesso di raggiungere ed interessare anche persone che non fanno parte della nostra associazione, ma sono interessate alla storia del nostro territorio.

Riscoprire il nostro ruolo nella Chiesa e nella società, non potrà che aiutarci a capire ancora meglio quale strada percorrere, per continuare a essere uomini e donne dell’Azione Cattolica.

Barbara Spanedda, responsabile dell’archivio diocesano dell’AC
 
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