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La libertà è partecipazione

data di pubblicazione: 17-09-2022

La partecipazione, per quanto arrabbiata, è il primo passo del cambiamento, il fondamento della democrazia

Nel 1972 Giorgio Gaber, cantava la canzone “La Libertà”. Allora Gaber scriveva: “La libertà non è star sopra un albero non è neanche il volo di un moscone/ la libertà non è uno spazio libero/libertà è partecipazione”.
 
Quale attualità a distanza di 50 anni possiamo trovare in questi versi?  Possiamo senza dubbio affermare che la libertà dei cittadini sia proprio quella di partecipare alla vita politica in varie forme (non solo nel momento del voto).
 
Come osserva il Censis nel Rapporto sulla situazione del Paese, l’onda di sfiducia non perdona nessuno: l’84% degli italiani non ha fiducia nei partiti politici, il 78% nel Governo, il 76% nel Parlamento, il 70% nelle istituzioni locali, Regioni e Comuni. Il 60% è insoddisfatto di come funziona la democrazia nel nostro Paese, il 64% è convinto che la voce del cittadino non conti nulla.
 
Quali allora gli atteggiamenti da assumere? Dare il proprio voto in modo consapevole, premiando quei candidati che più di altri nutrono una passione per la politica con la P maiuscola.
 
Alle prime elezioni della camera dei deputati del 1948 partecipò il 92,23% del corpo elettorale dati che confrontati con le ultime elezioni ci raccontano sicuramente di una grande disaffezione alla partecipazione o meglio di una grande sfiducia nei riguardi della politica.
 
Tutti però dobbiamo ricordare che libertà, pace e democrazia non sono valori scontati e consolidati, ma valori che vanno costantemente rinnovati attraverso l’impegno personale e comunitario. Pertanto la partecipazione, per quanto arrabbiata è il primo passo del cambiamento, il fondamento della democrazia.

Paolo Cappelli, presidente diocesano