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Serve ancora del tempo per cambiare: continua il percorso sinodale

Perché voler a tutti i costi raccontare di uno scontro?
È questa la domanda che, per chi ha partecipato alla seconda assemblea sinodale a Roma dal 31 marzo al 03 aprile, viene in mente leggendo le prime agenzie stampa. 
È giusto e doveroso precisare alcuni passaggi per comprendere quanto sia ingiusto inglobare in un unico termine un lavoro fecondo, instancabile, appassionato e costruttivo di tutte le diocesi d’Italia.
Le proposizioni che ci erano giunte in prossimità dell’assemblea non avevano assolto il compito di sintetizzare in maniera esaustiva sia i lineamenti, sia quanto detto durante la prima assemblea di novembre, né  le  schede su cui avevamo lavorato lo scorso gennaio e febbraio.
La mattina della seconda giornata è stata quindi dedicata all’ascoltare le voci dell’Assemblea che hanno, con diverse sfumature, manifestato anche disappunto per questa “scrematura” eccessiva, ma nel contempo dando motivazione e proponendo già attenzioni a cui fare riferimento per proseguire il cammino.
Ma il senso del cammino non è legato alla critica o all’arroccarsi sulle proprie posizioni e chiusure, bensì ad un confronto schietto, non ad un contraddittorio ma ad un ascolto attento. E tutto questo percorso non può essere pensato se non in un ‘ottica sinodale.
L’Assemblea non ha solo manifestato le sue perplessità, ma nelle due mezze giornate i delegati, suddivisi in 28 gruppi, hanno ripreso le proposizioni per renderle vicine e rispondenti al lavoro fatto, proponendo emendamenti e rimandi alle precedenti sintesi, senza dimenticare il percorso nel suo complesso, dalla fase di Ascolto in avanti. Questo perché ogni delegato ha ben chiaro che è corresponsabile di questo commino e si fa voce dell’esperienza vissuta nella propria diocesi.
Al di là delle facili batture che si sono lette su alcuni giornali, il Popolo di Dio si è ritrovato unito nella voglia di proseguire il cammino, di non tralasciare alcune priorità che caratterizzano la vita cristiana e di voler fermamente un cambiamento.
La scelta finale di non proceder con le votazioni è stata quindi dettata dal notevole lavoro che si è presentato: ora la nuova stesura è demandata alla presidenza del cammino sinodale, al comitato e ai facilitatori dei gruppi di lavoro, per poter giungere ad una sintesi efficace, costruire proposizioni che raccolgano il lavoro svolto molto più rispondete a quanto abbiamo detto.
Perché in un tempo in cui la voce dello Spirito spesso si preferisce non ascoltarla, la ricchezza di una condivisione fraterna, ma anche l’umiltà di riconoscere che non si stava percorrendo la strada giusta, è una ricchezza ed un insegnamento per tutti noi.
 
data di pubblicazione: 15-04-2025
autore: Luisa Giusti | tema: UNITARIO
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