Riassumere in poche righe tutto quello che abbiamo vissuto in questi 3 giorni non è affatto semplice. Per iniziare voglio riprendere le parole che il card. Matteo Zuppi ha voluto condividere con noi durante una delle celebrazioni svolte a Sacrofano:
«Nell’abbraccio “si confonde chi aiuta e chi è aiutato. Chi è il protagonista? Tutti e due, o, per meglio dire, l’abbraccio”. Alda Merini diceva che solo con l’abbraccio si è interi. L’abbraccio lo riceviamo ed è affidato a noi.». (1)
L’A.C ha come ministero l’abbraccio, dove l’Io diventa un NOI che è sempre più grande, probabilmente è proprio questo che abbiamo vissuto in questi giorni grazie alla preghiera, agli amici nuovi e ritrovati, alla democrazia, alla responsabilità che è parola bella e al dialogo sinodale.
I giorni dell’Assemblea sono stati giorni intensi, ricchi di relazioni, preghiera e confronto democratico, questo ci ha fatto riscoprire la bellezza della nostra associazione che è viva e giovane. È stato emozionante vedere la passione di tanti adulti, giovani, ragazzi e assistenti che si accompagnano a vicenda per ripartite tutti assieme sulla stessa barca non da estranei, ma da fratelli – nessuno escluso –. Tutti i settori dell’Ac dai più giovani ai più grandi hanno lavorato, riflettuto e votato assieme il documento assembleare che ci farà da guida in questo triennio, non possiamo nascondere che è stato un lavoro lungo, ma tutto questo ci ha fatto sperimentare la pratica della democrazia che è fondamentale per la nostra associazione in tutti i suoi passaggi.
L’azione cattolica è in prima fila nel cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa, cogliendo l’occasione di dialogo e discernimento che ci viene donata dallo Spirito Santo, un Sinodo che prima di tutto ci ha fatto riscoprire il senso profondo della sinodalità che è quello di camminare assieme nello spirito di unità della fede. Abbiamo visto come diversi associati sono impegnati su questo tema e questo ci fa comprendere come l’Ac si voglia fare vicino al Papa, alle diverse comunità e diocesi con umiltà e passione in questo cammino sinodale.
Concludendo, l’Azione cattolica vuole essere a braccia aperte per accogliere ed accompagnare i vicini ed i lontani che vorranno farsi prossimi in una prospettiva inclusiva, ponendo attenzione alle fragilità di ognuno e accompagnare i diversi carismi e doni che ognuno porta con sé, gioendo della bellezza che ogni giorno ci viene donata dall’incontro coi fratelli e con Dio. Ritornando a casa facciamo nostro l’invito del Presidente Nazionale Giuseppe Notarstefano: “Coraggio, riprendiamo il largo”.
Jacopo Bassi
Vicepresidente Settore Giovani Ac Gorizia
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(1) Tratto da: Omelia del card. Matteo Zuppi
“La via dell’abbraccio è la via della vita”, Azionecattolica.it