logo desktop
logo mobile
SELEZIONE CORRENTE: autore=Paolo Cappelli
risultati: 62
RICERCA CORRENTE:
HOME > News, articoli e comunicati:Cosa significa Chiesa in uscita ed il ruolo della Azione Cattolica

Cosa significa Chiesa in uscita ed il ruolo della Azione Cattolica

data di pubblicazione: 11-03-2023

Accorciare le distanze e pensare fuori dagli schemi tradizionali, sapendo discernere ciò che è valido, da ciò che chiede di essere rimodulato e riformulato.
“Non siate statue da museo“. Dunque, azione.

L’espressione “Chiesa in uscita” è sulle labbra di moltissimi e rischia di diventare uno slogan. Non sono le parole che rendono dinamica la vita delle comunità, ma la concreta conversione alla Parola che ci fa guardare la realtà con gli occhi di Gesù; fa ardere il nostro cuore e muove i nostri passi con il coraggio di prendere iniziative.
 
Dice Papa Francesco: “La Chiesa in uscita è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano. Primerear – prendere l’iniziativa” (EG n. 24).
 
Uno degli obiettivi, per essere “Chiesa in uscita” è allora quello di accorciare le distanze e questo ci impegna a pensare fuori dagli schemi tradizionali, sapendo discernere ciò che è valido e funziona ancora da ciò che forse chiede di essere rimodulato e riformulato. Questa operazione richiede però una buona dose di coraggio: rinunciare al comodo “si è sempre fatto così”, per provare a individuare le vie nuove, realizzando così il sogno di Chiesa che papa Francesco descrive nell’Evangelii gaudium: una scelta missionaria capace di arrivare a tutti e di trasformare tutto. 
 
Quale allora il compito della nostra associazione?
 
Nell’Azione cattolica, di fatto, ci sono laici che hanno a cuore il bene comune e si adoperano a tal fine non in maniera astratta. Nel 2014 il Papa disse all’Azione cattolica: “Non siate statue da museo“.  Dunque, azione.
 
In tal senso sono ancora di straordinaria attualità le parole che Paolo VI rivolse alla Azione Cattolica in occasione del Primo centenario, che coincideva anche con il periodo che per l’AC segno il cambio di Statuto  “Non è stata e non è l’Azione Cattolica un effimero entusiasmo, un’impresa di dilettanti: è stata ed è tuttora un dono vero, un sacrificio serio, un servizio permanente… L’Azione Cattolica ha fatto del rapporto di collaborazione qualificata con i Pastori della Chiesa la sua nota distintiva, la sua ragion d’essere. Non vanto, non prestigio, non vantaggio; ma servizio. Non servitù, ma corresponsabilità. Non clericalismo, ma apostolato. Non invadenza, ma obbedienza. Non burocrazia, ma carità; carità vissuta nella forma ecclesiale più alta, più autentica, più disinteressata, più efficace, e ancora: più meritoria…”
 
Pertanto, pur restando dentro le difficoltà della storia allarghiamo comunque gli orizzonti. Impariamo a superare quindi le difficoltà con spirito cristiano, ovvero con sentimenti di fiducia e speranza verso il futuro.