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La memoria fa dialogare le generazioni

data di pubblicazione: 13-01-2023

Nel 2022 l’Ac di Gorizia ha compiuto cento anni. Un percorso culturale ricco di eventi e di approfondimenti, che continua ancora nell’anno in corso, ci racconta la vitalità di un’associazione che non vuole smettere di “pensare in grande”, a servizio della Chiesa e del Paese

La memoria fa dialogare le generazioni. Specie se non è “operazione nostalgia” e si mette a servizio di una Storia più grande che racconta poi le “altre storie” più piccole, quelle del popolo di Dio che costruisce la città dell’uomo. È il caso dell’Ac di Gorizia, che proprio nel 2022 ha visto celebrare (e far memoria) i suoi primi cento anni di attività, con una serie di eventi culturali che non si sono fermati alla semplice celebrazione. E continua nell’anno in corso: sabato 7 gennaio, infatti, sempre a Gorizia, si è tenuto il Convegno L’impegno educativo dell’Azione cattolica in 100 anni di storia, a servizio della Chiesa e del Paese. Quali traiettorie per il futuro, con gli interventi, tra gli altri, di Ernesto Preziosi, storico del movimento cattolico, e Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Ac.


Una storia che inizia nel 1922
Il 2022 è stato un anno molto importante per l’Azione cattolica di Gorizia, in quanto ha ricordato i suoi primi cento anni di attività. L’Ac diocesana, infatti, inizia a essere presente come Gioventù femminile nel 1922. Obiettivo fondante del progetto è il racconto della storia associativa che tanto ha dato alla società e al dibattito culturale dell’Isontino, mettendo a disposizione della comunità il materiale archiviato in fase di riordino e di prossimo riconoscimento come archivio di rilevanza storica.

Le attività del progetto sono iniziate nel 2021, con la pubblicazione da parte dell’Associazione dei tre volumi: Il volto femminile dell’Azione cattolica diocesanaIl volto maschile dell’Azione cattolica diocesana e Il Volto ecclesiale dell’Azione cattolica diocesana, a cura di Maria Serena Novelli, in cui sono contenute più di cento schede biografiche di tesserati di Azione cattolica, che si sono distinti per il loro contributo alla vita associativa.

Nel gennaio 2022 l’associazione ha organizzato il Convegno dedicato alla figura di Michele Martina, uomo capace di leggere i segni dei tempi, che ha dedicato molto della sua vita a cementare il legame tra la città di Gorizia e il territorio della allora ex Jugoslavia.
A marzo 2022 è terminata la catalogazione, a cura di Luca Olivo, dei documenti dell’archivio associativo; ha permesso di fare luce ancora di più su alcuni momenti importanti della storia associativa, tra cui ad esempio, il 1948, con il ruolo dei Comitati civici durante le elezioni politiche. E poi, soprattutto la mostra sui cento anni di storia, con i suoi 23 pannelli roll up, che contengono un breve testo e un qr code dal quale si accede a documenti, fotografie ed altro. La particolarità della mostra è proprio questa: ogni pannello amplia il materiale attraverso un qrcode collegato a un apposito sito, che raccoglie e presenta il materiale dedicato alla mostra; si leggono così articoli di approfondimento, vedere gallerie fotografiche, video e podcast. Inoltre, nel qrcode è possibile leggere la traduzione in sloveno e friulano di tutti i testi dei pannelli.

Accanto a queste iniziative, per il 2023 l’Ac di Gorizia ha preparato un calendario che permetterà di essere accompagnati mese dopo mese da 12 “testimoni” associativi, scelti tra le donne, gli uomini e gli assistenti diocesani e collocati secondo il mese di nascita. Ogni mese sarà quindi segnato da una figura significativa: si potrà vedere il suo volto, leggere in breve la sua biografia ed essere guidati dal suo esempio (con la stessa visione di recupero della memoria, interessanti sono i documenti di Armida Barelli e la Gf ritrovati nell’archivio storico dell’Ac di Roma)


Perché è importante coltivare e conoscere la storia associativa
«In questo percorso di preparazione – spiega Paolo Cappelli, presidente dell’Ac di Gorizia – di riordino e recupero di tutti i materiali storici della nostra Ac, ho inteso qualche volta la domanda, “ma ha senso fare tutto ciò; ha senso impegnare tempo, persone, risorse per questo tipo di lavoro?” Domanda legittima a cui va data una risposta. Conoscere e coltivare la storia associativa è  fondamentale perché ci aiuta a trovare spunti, risposte e soluzioni a problemi attuali, ma anche è soprattutto fare memoria e ricordare tutti quelli che in Ac ci hanno preceduto, in tempi e in epoche diverse e complesse come la nostra.

Non si tratta quindi, e non è il senso del progetto, quello di  fare archeologia associativa, che per quanto importante è un esercizio fine a se stesso, ma piuttosto un riscoprire le radici della nostra fede e del nostro impegno nella Chiesa e nella società civile. A riscoprire il senso e anche l’orgoglio di appartenere a una associazione che tanto ha dato e tanto potrà dare con il suo progetto per la Chiesa e il Paese».

Per prenotazioni e visite guidate: archiviostorico@azionecattolicagorizia.it.
 

Articolo tratto dal sito nazionale di Azione Cattolica azionecattolica.it