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CONVEGNO SULLA ROTTA BALCANICA ORGANIZZATO DAL SETTORE ADULTI DELLE QUATTRO DIOCESI REGIONALI

autore: Ivan Bianchi | tema: ADULTI
data di pubblicazione: 26-10-2021

Il presidente del Consiglio regionale FVG Zanin a Cervignano sulle migrazioni, «serve una risposta a livello globale»

"L'immigrazione è un fenomeno che esiste e non si può negare. Un fenomeno che ci spinge a trovare una risposta globale, sistemica per evitare quello che avviene oggi, uno sfruttamento sulla pelle degli ultimi". È questo il messaggio che Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale, ha portato  a Cervignano, nel corso del convegno annuale dell'Azione cattolica adulti organizzato dalle quattro associazioni provinciali del Friuli Venezia Giulia, rappresentate dai presidenti Paolo Cappelli (Gorizia), Alessandro Savorgnan (Udine), Paola Colussi (Pordenone) e Arturo Pucillo (Trieste).

La conferenza-dibattito aveva infatti per tema proprio il cosiddetto "passaggio a Nordest", ovvero la rotta balcanica spesso al centro delle cronache in questi ultimi anni. Ne hanno dato testimonianza Nello Scavo, giornalista del quotidiano "Avvenire" - che ha raccontato la sua esperienza personale in Siria, Iran, Serbia, Croazia ma anche in Bielorussia, Lituania e Polonia - e Giovanni Tonutti, presidente dell'associazione di volontariato udinese Oikos che si occupa di accoglienza e ha voluto "sfatare i molti luoghi comuni sul tema migrazioni": entrambi erano moderati dalla giornalista triestina Fabiana Martini, che ha poi dialogato con Fawad e Raufi, giovane afghano emigrato in Italia, autore del libro "Ultimi respiri a Kabul".

"Sono qui per ascoltare, con attenzione e curiosità - ha detto Zanin nel portare i saluti dell'Assemblea legislativa regionale - e per raccogliere spunti, perché le nostre terre sono direttamente coinvolte dall'argomento che voi trattate oggi. Il fenomeno migratorio porta tensioni e si gioca essenzialmente sulla pelle degli ultimi, che finiscono per essere sfruttati da tutti: chi li usa, chi li trasporta, chi li respinge. Potenzialmente rischiano di essere sfruttati anche nei Paesi di arrivo, dove possono perdersi nelle strade della sofferenza e della difficoltà".
"Non possiamo immaginare - ha proseguito il presidente del Consiglio regionale - che la risposta sia solo una reazione immediata: muri, respingimenti, tensioni. Ci dev'essere una risposta, io credo, innanzitutto culturale, che metta in gioco la capacità di solidarietà, punto di riferimento di ogni comunità matura".

"E di certo - ha detto ancora il presidente - non può esserci la risposta dello scaricabarile, come è successo con l’Unione Europea: una politica che ha generato posizioni egoistiche e sovraniste, sentimenti di paura e chiusura rispetto a situazioni che percepiamo pericolose per il nostro benessere. La tensione che si vive nei Paesi del terzo e quarto mondo, che soffrono per una forte pressione demografica, porterà comunque molte persone a guardare all'Occidente, alle situazioni materiali che appaiono migliori, a prescindere dai difetti del nostro mondo, che noi conosciamo e che si chiamano individualismo e consumismo. Questo fenomeno è destinato a continuare e quindi, ripeto, serve un approccio sistemico, globale e una risposta complessiva da parte di tutta l'Europa".

Ivan Bianchi