Ci avviciniamo a un nuovo appuntamento elettorale. Il 2 e il 3 aprile saremo tutti chiamati alle urne per rinnovare il Consiglio regionale della nostra regione e scegliere il presidente a cui spetterà il compito di guidarla per i prossimi 5 anni. Ci avviciniamo a questa scadenza in un clima di distrazione generalizzata, dove regna l’idea che il voto sia di parziale rilevanza.
È ormai consolidata la percezione secondo cui le istituzioni siano realtà sempre più lontane dai cittadini. Una prima considerazione attiene proprio a questo: ogni appuntamento elettorale è un’importante occasione di partecipazione e non ci si può permettere di delegare ad altri la scelta. La partecipazione parte però da una corretta informazione. Nelle prossime settimane è importante approfondire, per quanto possibile, le proposte dei diversi schieramenti in campo, al di là dell’ormai consolidata abitudine ad affidarsi alla simpatia verso questo o quel leader e a cedere di fronte a slogan d’effetto. Resta dunque essenziale lo sforzo personale di informarsi per conoscere, giudicare e, infine, scegliere.
Quali sono dunque i temi su cui focalizzare il proprio interesse? Mi permetto di segnalarne alcuni.
In primo luogo, la centralità della persona, ponendo una particolare attenzione sulla fragilità e sulla socialità, elementi profondamente segnati dalla pandemia.
In secondo luogo, l’ambiente, la Laudato sii ci ricorda che la Terra è “l’ambiente da custodire e il giardino da coltivare”. Ciononostante, la relazione dell’uomo con la sua “casa” è sempre più guidata dall’avidità e dallo sfruttamento sfrenato delle risorse naturali. Le conseguenze devastanti della crisi ambientale e climatica in atto sono ormai sotto gli occhi di tutti e implicano una riflessione che va oltre il dato scientifico, attraverso scelte politiche attente alla persona e all’ambiente.
Il terzo punto focale è la sanità, che dovrebbe puntare al raggiungimento di un corretto equilibrio tra le cure ospedaliere per le malattie più acute e una prevenzione sociale e sanitaria sempre più diffusa sul territorio, garantendo un equo accesso ai servizi medici e sociali.
Un’ultima considerazione riguarda coloro che si propongono per guidare la Regione nei prossimi anni, ovvero i candidati. Le persone contano, e contano le loro storie e lo stile con cui si propongono e intendono fare politica. Non si tratta solo di scrivere un nome sulla scheda elettorale (a differenza delle comunali, non vale la doppia preferenza!), ma di scegliere persone capaci, focalizzandosi dunque sulla loro serietà, credibilità e coerenza, caratteri che fanno la differenza.
“Noi – sosteneva Vittorio Bachelet - dobbiamo essere in questa società inquieta e incerta, una forza di speranza e perciò una forza positiva capace di costruire nel presente per l’avvenire”. Un’esortazione che ci provoca, come credenti e cittadini. Un invito a sentirsi convocati, in queste settimane che ci separano dalla prossima tornata elettorale, a interessarci e prenderci cura della bellezza della Politica a servizio dell’uomo, chiamati tutti ad un “sentire comune” che si esprime nell’essere comunità, in un tempo così profondamente lacerato e minacciato da un contesto sociale, economico e politico “difficile”. Partecipiamo e interessiamoci. Per essere cattolici e cittadini consapevoli e informati.