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Domenica 28 maggio 2023 - Pentecoste / Gv 20, 19-23

data di pubblicazione: 27-05-2023

Il commento al Vangelo della domenica di don Giovanni De Rosa

Giotto, Pentecoste (dalle Sette tavolette con storie di Gesù) - Public domain, attraverso Wikimedia Commons
Giotto, Pentecoste (dalle Sette tavolette con storie di Gesù) - Public domain, attraverso Wikimedia Commons
Oggi siamo tutti invitati a meditare sul dono pasquale: lo Spirito Santo.
I discepoli sono ancora chiusi nella morsa della loro paura, e Gesù si presenta in mezzo a loro stando in piedi. E pensiamo, ragioniamo, meditiamo, la prima parola che dona ai suoi discepoli è “Pace”.
 
Quanto uso e abuso in questi tempi di questa parola “Pace”. Papa Francesco, ci parla di nonviolenza come stile di vita e come strumento concreto per la soluzione delle tensioni internazionali. Nonviolenza come una fonte alla quale ognuno può attingere, come modalità che può dar forma alle nostre azioni ed alle nostre relazioni, trasformandole e rinnovandole dal profondo: è dal cuore che tutto parte, lo sappiamo bene.  Ed è una pace che coincide con la realizzazione del progetto di Dio. Non significa tranquillità, ma pienezza di vita, una pienezza che dilata ogni zona dell’esistenza.
Mai come in questi tempi, dovremmo ascoltare questo primo dono che ci dona Gesù.
Gesù ai suoi discepoli si mostra fedele alla promessa, fatta nel momento in cui si è consegnato per essere obbediente al Padre. E proprio in quel momento con la gioia nei loro cuori di rivedere il Maestro in Cristo Risorto è inaugurato il tempo nuovo della creazione e si apre ai discepoli una nuova realtà.
 
E Gesù alita su di loro lo Spirito Santo, e così li rende capaci della comunione col Padre affinché il dono sia poi esteso a tutti gli uomini.
 
La grazia dello Spirito Santo è grande. Ma chi è lo Spirito Santo? È una persona, è comunione di Amore che si scambiano il Padre e il Figlio. Ed è talmente abbondante che ci viene fatto anche a noi questo dono.  E noi nel nostro cammino di fede siamo in tragitto verso il cuore della Santissima Trinità. Lui ci ha creati alla libertà ma dobbiamo saper accogliere e ascoltare.  Con l’amore di Dio la Vita è meravigliosa.
Ma ora il testimone passa ai sui discepoli: la strada che lui ha tracciato e percorso per primo, tocca a loro imboccarla. Non saranno soli.
 
Ma lo stesso vale per noi, non smetterò mai di dirlo, sarà lo Spirito a condurli. Ma noi ci crediamo che anche nella nostra Associazione è lo Spirito il primo a condurci? Sarà lo Spirito a trasmettere forza e luce. Su di lui potranno sempre contare.
 
Questa terza persona della Santissima Trinità è una presenza discreta, ma sicura, lo Spirito produrrà cambiamenti inspiegabili. A partire da loro stessi che affronteranno il mare aperto della storia e andranno incontro a ostilità e rifiuti, senza paura. Saranno loro, con il loro coraggio e la loro fiducia, il primo segno di quello che egli può operare.
Meditiamo anche sul nostro cammino personale e associativo.