In occasione della beatificazione di Armida Barelli tanto si è detto e tanto si è scritto.
Tra tutte le pagine anche il volume appena uscito dalla penna della giornalista Laura Badaracchi, nelle cui pagine vuole sottolineare la “Profezia e missione di una laica del Novecento”.
Nella prefazione, la teologa Cristina Simonelli mette in luce come nella vita e nelle attività di Armida (chiamata familiarmente Ida) ci sia stata sempre la presenza dell’Altro e l’anima del suo agire sia la dimensione della preghiera e la fiducia nel S. Cuore.
Articolato in quattro parti, con uno stile semplice e ricco di documentazioni, l’autrice ci presenta questa figura di donna incarnata nel suo tempo, tutta dedita alla missione dell’annuncio del Vangelo e nello stesso tempo volta alla promozione della donna, di ogni giovane donna, indipendentemente dalla cultura e dal ceto sociale (siamo in anni in cui le ragazze erano poco emancipate ed istruite, spesso chiuse nell’ambiente familiare ed era difficile che le donne potessero avere un ruolo nel sociale).
Dopo aver visto le “radici” familiari e la sua giovinezza, nella seconda parte del volume viene tracciato il suo apostolato e la sua missione, apostolato e missione che portano Armida a spendersi a 360° nella formazione cristiana sotto diversi aspetti: Gioventù Femminile, Università Cattolica del Sacro Cuore, Missionarie della Regalità di Cristo, Opera della Regalità.
Armida attraverso la Gioventù Femminile agisce da “sorella maggiore”, spronando ciascuna a diventare apostola di Cristo Signore, vivendo una vita piena, animata dalla preghiera e dall’amore all’Eucarestia. Si tratta di un apostolato al femminile. Ella, animata dalla passione per l’avvento del Regno di Dio, chiede una radicalità evangelica, cosa che per prima mette in atto nella sua esistenza.
Il motto che connota la GF “Eucarestia, apostolato, eroismo” ben sintetizza l’insegnamento dato alle giovani, ma possiamo dire che valga ancora oggi a quasi un secolo di distanza.
Il suo messaggio formativo è semplice e se vogliamo riassumibile in alcuni slogan come ad esempio “Essere per agire”, “Santificarsi per santificare”, ma anche “portare Cristo ad ogni cuore”.
Il cuore del volume però è la terza parte, che affronta proprio il carisma e la spiritualità della nostra beata, in una vita in cui azione fa rima con contemplazione.
Armida trae dalla preghiera, dall’adorazione eucaristica il coraggio e lo slancio per tutte le opere straordinarie, tanto che potremmo definirla “contempl-attiva”.
Armida stessa ha un obiettivo: “Fare del mistero eucaristico il centro della mia vita di pietà e di apostolato”: infatti solo dalla comunione profonda con Cristo è possibile lo slancio all’azione evangelizzatrice e missionaria.
Armida è una donna, laica, che vive la vocazione di servire sulle strade del mondo il grande Re, il Signore Gesù senza chiudersi in un monastero e invita migliaia di donne a fare altrettanto. Però il suo agire viene messo sotto la protezione del Sacro Cuore, a cui fin dalla giovinezza affida attese e speranze, gioie e dolori e questo fino in fondo, anche quando la malattia la colpisce e le toglie pian piano tutte le possibilità di esprimersi. Quello che le rimane è soltanto la fiducia e l’abbandono al Sacro Cuore.
Il volume si conclude con le testimonianze di chi l’ha conosciuta o ne ha preso in mano la sua eredità spirituale in Azione Cattolica, nell’Università Cattolica o nell’Opera della Regalità e queste dichiarazioni mettono in risalto il suo essere “una santa contemporanea” che ha ancora molto da dire alle donne ed agli uomini del nostro tempo e ci invitano ad approfondire la conoscenza di questa donna che ha saputo incarnare in anticipo il protagonismo dei laici promosso dal Concilio Vaticano II.
Maria Serena Novelli
