Solennità - Gesù Cristo Re dell’Universo

Siamo arrivati all’ultima domenica del ciclo dell’Anno A. Pensate già un anno è passato assieme al Signore, Maria e ai Santi.
 
I testi della Liturgia di oggi sono molto forti e ci fanno capire ma lo dovremmo aver capito facendo il cammino di tutto l’Anno con le letture che essere responsabili dinanzi a Dio comporta esserlo dinanzi al mondo intero, attraverso i nostri comportamenti, scelte e parole.
 
Gesù, oggi, poi “personalizza” questa responsabilità, perché la va a metterla in pratica nelle relazioni interpersonali, più precisamente nelle relazioni con l’altro. Ed è importante che in questa domenica ogni discepolo provi a declinare nella sua vita queste opere, pensando alla famiglia, al vicinato, al lavoro, all’associazione.
 
Il Re, Gesù, si identifica con i piccoli della storia. Quindi responsabilità è per prima cosa la capacità di chi è destinatario del mio interessamento per il solo fatto di trovarmi di fronte in quel momento, e in quella situazione. Ma attenzione, come ci ha detto Papa Francesco, lo stesso vale anche verso la natura, perché essa è l’ambiente vitale entro cui noi viviamo e ci relazioniamo. Ecco perché Lui le ha unite cura del creato e cura degli esseri umani.
 
Carissimi cerchiamo allora di Amare veramente tutti gli uomini. E amiamo soprattutto Cristo. Allora non potremo far altro che amare la legittima libertà degli altri, in una pacifica e rispettosa convivenza.
 
La strada che Gesù ci indica è quella di inoltrarsi in una logica nuova in cui nessuno considera i propri beni come un possesso prezioso da stringersi al petto, ma come un’opportunità per tirar fuori gli altri dalle loro difficoltà e dai loro problemi. Come cristiani abbiamo il compito di volgere l’attenzione alla sostanza e alla consistenza dei gesti; promuovere la cultura, servire il bene comune…

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