Sono appena rientrata dall’inaugurazione della mostra del centenario associativo di Romàns, parrocchia che ha organizzato anche una simpatica caccia al tesoro per il gruppo dei Giovanissimi, con tema proprio i pannelli della mostra. Sono solo tre mesi che la mostra viaggia nell’Arcidiocesi: da Gorizia a Fogliano, da Fogliano a Cormòns e adesso Romàns. Il comitato del centenario cerca di essere sempre presente, per l’allestimento, per l’inaugurazione e per le conferenze dedicate ai “volti” dell’AC di quella parrocchia.
So che è molto presto per fare bilanci, ma quello che vedo non sono associazioni “dormienti”: no, io vedo Presidenti e Consiglieri interessati, sempre pronti a dare una mano, a chiedere ad interessarsi; iscritti che vogliono saperne di più, curiosi, attratti da una storia sconosciuta a tanti che è emersa dalle carte dell’archivio. Nessuno di loro immaginava tutto quello che abbiamo trovato nei nostri quattro armadi, ma tutti chiedono “Ma come avete fatto? Ma davvero ci sono documenti così antichi?E come fate per conservarli? E come avere fatto per preparare la mostra?”. Alle inaugurazioni e alle visite guidate partecipano in tanti, ascoltano, guardano, inquadrano il qr code, leggono. Insomma si interessano. E mentre noi del comitato ci sentiamo come Armida Barelli, che si spostava in tutta Italia e si era definita la “Zingara del buon Dio”, noi come lei ci prepariamo a continuare il nostro tour nell’Arcidiocesi.
E di fronte a questi iscritti e non solo, così attenti mi sento di dire che siamo ancora un’associazione che può e deve ancora dare tanto: nel servizio in parrocchia, aiutando e collaborando con tutti i sacerdoti, nello spirito del Concilio e del Sinodo, senza paura di far sentire la nostra voce; in Associazione, c’è molto lavoro ancora da fare, per la formazione e la catechesi ad ogni età; nella vita del nostro paese (questo fine settimana andremo al voto), e qui penso ai volantini dei Comitati Civici, in cui i cittadini venivano istruiti sul diritto – dovere di andare al voto e sulla sua fondamentale importanza; nella nostra vita quotidiana, oppure anche noi vogliamo fingere di non andare a Messa, come le alunne della classe di una scuola a Milano in cui alla domanda dell’insegnante “Mica ci sarà qualcuna tra voi che va a Messa?”, solo poche decisero di alzare la mano. Per quelle che scelsero di non alzare la mano, Armida Barelli decise di fondare la Gioventù Femminile, per infondere coraggio e far capire che anche loro potevano testimoniare l’amore di Dio. Abbiamo superato tanti momenti di difficoltà (non ultima la pandemia), ma io in questi volti che ci seguono alle inaugurazioni – soprattutto nei volti di alcuni giovani – vedo segni di speranza che mi fanno essere positiva sul futuro della nostra AC.
Barbara Spanedda
Resposabile Archivio Storico dell’Associazione