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Ascensione del Signore - Mt 28,16-20

data di pubblicazione: 20-05-2023

Il commento al Vangelo della domenica di don Giovanni De Rosa

Francisco Camilo, Public domain, via Wikimedia Commons
Francisco Camilo, Public domain, via Wikimedia Commons
Tutta la Liturgia della Parola di oggi è incentrata sul mistero dell’Ascensione di Gesù al Cielo. L’evangelista Matteo lega l’evento dell’Ascensione al mandato degli Apostoli, e dunque della Chiesa, di annunciare e confermare la fede nel Signore Risorto con il battesimo.
 
Ma andiamo al testo del Vangelo. L’Ascensione rivela a noi fedeli la manifestazione di Gesù Cristo Risorto in Galilea, su di un monte, sul quale si congeda dai suoi discepoli e li invia ad evangelizzare il mondo.
 
Incontro che Gesù aveva già annunciato durante l’Ultima Cena, quando annuncia loro la sua passione. “Il giorno della risurrezione” l’Evangelista sottolinea ancora questo appuntamento, nel momento in cui il Risorto si manifesta alle donne che si erano recate al sepolcro, e lo avevano trovato vuoto. In Galilea, il Risorto si sarebbe mostrato ai suoi discepoli e lì Egli li avrebbe preceduti.
Gli Apostoli sono chiamati a lasciare il Cenacolo.
 
Questo “Andate” detto da Gesù agli Apostoli oggi è annunciato a noi, è un verbo di movimento che ci deve richiamare continuamente a fare con l’aiuto e la vicinanza dello Spirito Santo il viaggio dell’evangelizzazione e dell’annuncio.
 
Tutti noi dell’Associazione siamo chiamati ad essere testimoni e cristiani non uomini o donne che aprono il Vangelo e si immergono alla lettura, sprofondati nella comoda poltrona… certo con questo non sto a dire che non bisogna meditare la Parola del Signore, ma quando essa è meditata e adorata necessariamente ci porta a “muoverci” non a restare fermi dove siamo.
 
Il Vangelo è un libro di viaggio, quello nostro personale nel cammino della fede; ma anche quello comunitario e associativo. A noi non ci resta che crederci fino in fondo, tutti siamo chiamati a dare del nostro. Gesù ci ricorda anche che sì ci affida un compito, ma assicura anche la sua presenza: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”.
 
Lui ci invia come testimoni della sua relazione con la nostra vita. Nell’Ascendere al Padre, il Risorto promette ai suoi Apostoli e a noi che non saranno/saremo mai soli e senza di Lui non possiamo andare da nessuna parte.
 
Ma attenzione... Gesù non ci dice "correte", non ci dice di far presto per arrivare primi. I cristiani sono come i marciatori, non sono persone che hanno fretta. I marciatori non partecipano alle gare correndo come pazzi... non sono infatti come gli atleti che gareggiano per i 100-200 metri, competizioni in cui, per vincere, devono arrivare al traguardo in pochi secondi...
 
I marciatori hanno un'andatura veloce sì, ma costante, decisa, fiduciosa, speranzosa di arrivare alla meta, pur con tutte le difficoltà del tragitto.
 
Buona Ascensione a tutti.