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II Domenica di Pasqua - Gv 20,19-31

data di pubblicazione: 15-04-2023

Il commento al Vangelo della domenica di don Giovanni De Rosa

Una domenica particolare. Con oggi si conclude l’Ottava di Pasqua. Questa è la domenica nel quale un tempo, i neobattezzati svestivano, dopo una settimana, la bianca tunica che li aveva avvolti dopo il battesimi.
 
Questa è anche la “domenica della Divina Misericordia”, denominazione  voluta da san Giovanni Paolo II nel Giubileo del 2000.
 
E stanno molto bene i significati di questa domenica. Perché oggi la Scrittura ci indica i luoghi dove esercitare e trovare misericordia: la comunità, gli scartati e il perdono.
 
La comunità o l’importanza della domenica. L’attenzione dell’evangelista è tutta rivolta all’incontro tra Gesù e i discepoli nel cenacolo a Gerusalemme. E per noi è riqualificare il tempo della creazione sotto un’altra luce: non è più solo l’inizio di una settimana di lavoro, ma diventa partecipazione all’opera creatrice di Dio, perché in questo giorno il Risorto ci dona lo Spirito affinché portiamo nel mondo lo Spirito della riconciliazione  e della pace.
 
E in ogni Eucarestia cerchiamo di morire per i propri peccati. Chi crede alla presenza divina, che opera in noi, farà esperienza di una liberazione che viene dal profondo del cuore. Eccoci quindi al perdono. Perdono per noi stessi e per gli altri.
 
Quindi non siamo anche noi “Tommaso”?
 
Sì, quando rifiutiamo di riconoscere la bontà della legge dell’amore incondizionato, essere sicuri che gli altri vadano trattati come vogliamo essere trattati noi.
 
Oggi tutti siamo chiamati a rinnovare il nostro atto di fede in Gesù. E dirgli anche noi con un cuore nuovo: Mio Signore Mio Dio!!!