«Pur essendo stato scritto in un’epoca ormai così diversa dalla nostra, questo libro contiene gli “anticorpi” più attuali ed efficaci per liberarsi di ogni falsa alternativa e ricentrare la nostra vita nella contemplazione dell’essenziale.»
Dalla prefazione di Luigi Alici
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Carlo Carretto pubblica il Dio che viene nel 1971, all’età di 71 anni, quando ormai vive da sei anni presso la fraternità di Spello. L’esperienza che ha vissuto nel deserto è ancora viva, tanto che sembra che alcune pagine siano ancora dense di quell’esperienza.
Il contesto storico in cui il piccolo fratello di Gesù vive è profondamento cambiato, ma è forte lo sforzo costante di misurarsi con le contraddizioni del presente, cercando di lasciare indietro i pregiudizi e «senza cedere alle suggestioni diffuse equivoche commistioni ideologiche», come scrive Luigi Alici nella prefazione.
Il concetto del “venire di Dio” è alla base della creazione, poiché mette in moto l’intera storia dell’umanità. Da questa idea Carretto parte per dividere il libro in due parti: «la prima parte passa in rassegna alcuni momenti fondamentali della “venuta di Dio”, da Abramo fino a Cristo, mentre la seconda parte, più ampia, esplora il mistero della inabitazione di Dio nell’uomo, che si compie con la venuta dello Spirito Santo a Pentecoste, raggiungendo dunque anche il nostro tempo e impedendo di guardare alla fede cristiana come a un
corpus di verità cristallizzate e sempre meno capaci di animare la vita e la storia».
Le sue parole, così, appaiono prive di condizionamenti ideologici e preconcetti, testimoniando la volontà di confrontarsi con le contraddizioni del mondo della Chiesa, invitando il lettore a guardare oltre il peccato e le limitate dinamiche umane per concentrare lo sguardo sulla promessa di Cristo e sulla potenza dello Spirito Santo, che unisce i fedeli come il cemento tiene insieme le pietre.
Sono ormai passati più di cinquant’anni dalla prima pubblicazione di questo classico della letteratura di Carlo Carretto, e si dimostra ancora attuale per l’uomo contemporaneo, proponendoci un’originale sintesi tra vita e storia.
Il mistero dell’Incarnazione apre a una fede radicata nell’amore trinitario e richiede un combattimento interiore che, attraverso l’esperienza dell’abbandono fiducioso, conduce al riconoscimento della presenza divina nell’umano e nella storia.
«In fondo, io penso che tutto ciò che facciamo su questa terra ha quest’unica spinta: cercare l’Altro. Lo cerchiamo prima nelle cose, poi nelle creature con rapporti sempre più intimi, fin quando, nella maturità della fede, l’Altro si presenta a noi come il Trascendente e diventa Presenza autonoma, distaccato dalle cose e dalle creature, al di là delle cose: l’Assoluto».
Carlo Carretto
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Carlo Carretto (1910-1988) è stato presidente della Giac dal 1946 al 1952. Divenuto più tardi Piccolo Fratello del Vangelo, ha vissuto per dieci anni nel deserto algerino e, tornato in Italia, ha fondato a Spello, in Umbria, la Fraternità nel convento di San Girolamo.
I suoi libri hanno visto numerosissime edizioni e la diffusione di diverse centinaia di migliaia di copie, divenendo veri e propri “classici” della spiritualità cristiana contemporanea.
DATI LIBRO
AUTORE: Carlo Carretto
TITOLO: Il Dio che viene
COLLANA: Minima
PAGINE: 170
PREZZO: 13,00 €
ISBN: 9788832713800
Contatti
Lucia Pasquini
Editrice Ave -Faa
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Tel. 06-66132341
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