logo desktop
logo mobile
SELEZIONE CORRENTE: fonte=www.vaticannews.va
risultati: 2
RICERCA CORRENTE:
HOME > News, articoli e comunicati:Il Papa: a 60 anni dalla “Pacem in Terris” il possesso di armi nucleari è immorale

Il Papa: a 60 anni dalla “Pacem in Terris” il possesso di armi nucleari è immorale

data di pubblicazione: 20-09-2023

“Un mondo libero da armi nucleari è possibile e necessario”, lo ribadisce il Papa in un messaggio al cardinal Peter Turkson, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e ai partecipanti alla Conferenza internazionale che commemora i 60 anni dell’Enciclica Pacem in Terris di san Giovanni XXIII, “La guerra e altri ostacoli per la pace”, che si tiene il 19 e 20 settembre alla Casina Pio IV in Vaticano

Dobbiamo “mantenere viva” la visione che “un mondo libero da armi nucleari è possibile e necessario”, e sono convinto che “l'uso dell’energia atomica per scopi bellici è immorale, così come è immorale il possesso di armi nucleari”. Il Papa ribadisce quanto dichiarato nel gennaio del 2022, prima dell’inizio della guerra in Ucraina, durante il tradizionale discorso di inizio anno al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, e poi il 24 novembre 2019 al Memoriale della pace di Hiroshima. Francesco invita ad ascoltare “l’ammonimento profetico di Papa Giovanni XXIII” nell’enciclica Pacem in Terris, secondo cui, “alla luce della terrificante forza distruttiva delle armi moderne”, è ancora più evidente che “le relazioni tra gli Stati, come tra gli individui, devono essere regolate non dalla forza armata, ma secondo i principi della retta ragione: i principi, cioè, della verità, della giustizia e della cooperazione vigorosa e sincera”.

Armi convenzionali da usare solo per difesa e non sui civili
Analogamente, prosegue Papa Francesco nel suo messaggio, la preoccupazione “per le implicazioni morali della guerra nucleare non deve far passare in secondo piano” i problemi etici sempre più urgenti sollevati dall’uso nella guerra contemporanea delle cosiddette “armi convenzionali”, che dovrebbero essere utilizzate soltanto a scopo difensivo e non dirette ad obiettivi civili. E conclude definendo “molto opportuno che questa Conferenza dedichi le sue riflessioni a quelle parti della Pacem in terris che discutono del disarmo e dei percorsi per una pace duratura”, augurandosi che le conclusioni dell’incontro, “oltre ad analizzare le attuali minacce militari e tecnologiche alla pace, includano una disciplinata riflessione etica sui gravi rischi associati al continuo possesso di armi nucleari, sull’urgente necessità di un rinnovato progresso nel disarmo e sullo sviluppo di iniziative per la costruzione della pace”.

Turkson: senza fiducia tra gli Stati non si coltiva la pace
Il cardinal Peter Turkson, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, raggiunto da Vatican News in una pausa dei lavori, spiega che quello di san Giovanni XXIII nella Pacem in Terris è un “testamento all’umanità”, e che anche nel magistero di Papa Francesco “c'è invito all'umanità a considerare che senza rispetto per la dignità delle persone, la loro libertà, l’amore e la fiducia non si riesce a coltivare una cultura della pace”. Il cardinale ghanese, che nel suo intervento introduttivo ha ripercorso l’evoluzione della diplomazia pontificia da Pio IX a Papa Francesco, ricorda che se Papa Roncalli chiedeva di proibire l’uso delle armi nucleari, Bergoglio “considera immorale anche la semplice fabbricazione e il possesso di ordigni atomici”. Così non si parla più di “equilibrio fra missili, ma del cambiamento di cuore”.

 - Articolo  di Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano, tratto dal sito https://www.vaticannews.va -