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III Domenica di Pasqua - Anno Liturgico C

data di pubblicazione: 01-05-2022

I commenti al Vangelo di don Michele Centomo

Affresco su tavola di Paolo Orlando presso il duomo di Cervignano Nostra Signora di Fatima
Affresco su tavola di Paolo Orlando presso il duomo di Cervignano Nostra Signora di Fatima
Gv 21,1-19                                                            
At 5, 27b-32. 40b-4
Ap 5,11-14


“Seguimi!”.
(Gv 21,19)

Anche questa domenica ci offre una parola chiave o meglio un verbo: “Seguimi!” (ivi). L’ultima parola che Gesù rivolge a Pietro dopo avergli chiesto per ben tre volte se lo amava. Non era un gioco a trabocchetto, anche se in un certo qual senso poteva sembrare, ma un inizio di relazione, una nuova rete dialogica. E come si fa a dialogare oggi, se non si ascolta?
 
Seguimi!”.
E’ l’invito a non fare da solo, è l’invito a non credere di essere Dio onnipotente, è l’invito ad essere te stesso, così come sei, capace di un dono singolare: capace di ascoltare.
Pietro credeva di essere diventato un super eroe quando seguiva Gesù, ma si è dimostrato incapace di dimostrarlo nel momento della verità. Lì ha fatto dietro front, ha avuto paura, perché il suo cuore non aveva saputo ascoltare la parola di chi lo amava. Sì, le orecchie del suo cuore erano incapace di ascoltare il messaggio che chiedeva a lui il coraggio di essere Pietro.
In un certo qual senso il computer incorporato nel suo cuore non riusciva a connettersi per entrare in rete con Gesù.
 
Noi, oggi, abbiamo il cuore capace di connettersi in rete con Gesù? Vogliamo visitare il sito della tenerezza di Dio? O preferiamo visitare i siti della liquidità della nostra vita, mordi e fuggi?
La rete è importante se è unica, senza strappi, capace di contenere la dimensione dell’ascolto e del dialogo. Oggi, purtroppo tutto è per sensazionalità, eventi e non più coerenza e vicinanza, Si prediligono gli effetti speciali alla 4D come il nuovo cinema tra poco porterà anche nelle nostre sale cinematografiche, ma una mano amica che non ha nulla di sensazionale non la trovi più.
           
Cristo non ci chiede il sensazionale, gli effetti speciali, ci invita ad essere capaci di dialogo e di ascolto.
Seguire è condividere insieme il percorso della nostra esistenza, è un invito breve, ma racchiude tante cose! È come se Gesù dicesse: Pietro, come hai fatto per questi tre anni, continua a farlo ancora. Racconta a tutti quello che hai visto e ascoltato mentre eri con me, guida ed incoraggia gli altri a fare altrettanto.
Pietro ascolta questo invito semplice e definitivo del Signore. Non torna più alle sue barche: continua a seguire il Maestro, diventando il punto di riferimento per tutti gli altri apostoli e i discepoli. Dimostra con la vita il suo amore per il Signore.
Tocca a noi.
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