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SEMINARIO NAZIONALE ACR A ROMA: LA VITA DOMANDA. CON I PICCOLI, PER NUOVE STRADE

autore: Elisabetta Zambon | tema: ACR
data di pubblicazione: 09-12-2021
Nalla foto il gruppo educatori del triveneto
Nalla foto il gruppo educatori del triveneto
A Roma nei giorni 27 e 28 novembre io e Anna Pia con all'incirca 150 responsabili, membri d'equipe e educatori ACR provenienti da tutta Italia abbiamo partecipato al seminario nazione promosso dall'Azione Cattolica dei Ragazzi dal titolo "La Vita domanda. Con i piccoli, per nuove strade". Aiutati da diversi interventi e tavole rotonde, ci siamo messi in ascolto di cosa significa mettere al centro i piccoli e soprattutto le loro domande. L'ACR nasce dalla scommessa che i piccoli sono, quanto noi, all'altezza di vivere la fede e di essere partecipi della vita della Chiesa. Allora come, tutti noi, possiamo davvero renderli protagonisti? Non è facile, e ci vuole coraggio. Al seminario non ci siamo solo detti che è bello metterci in ascolto dei ragazzi, ma ci siamo messi in loro ascolto perché anche dei bambini e ragazzi erano presenti e ci hanno aiutato a capire cosa loro vogliono e cercano quando domandano. Molto interessante e stimolante è stata poi la tavola rotonda con i referenti Agesci nazionali di Coccinelle e Lupetti, poichè con modalità diverse tutti siamo dedicati ai piccoli e a vivere con loro l'esperienza della fede. Dalle esperienze nazionali resta il sapore di casa, il rivedere compagni di strada, l’incontrare tanti occhi sorridenti, il fare lunghi spostamenti a piedi e mangiare a orari improbabili, ma il tutto sostenuti dalla consapevolezza che donarsi per i piccoli significa anche mettersi in gioco, formarsi e fare un po' di fatica. Per concludere condivido un passo tratto da Sentieri di Speranza, che dovremmo ricordarci di meditare più spesso per fare bene e bella l’ACR mettendo al centro i bambini e ragazzi: “L’ACR crede che ciascun ragazzo sia capace, come Maria, di dire il proprio “sì” in prima persona all’invito che il Signore fa di seguirLo, attraverso una risposta personale, libera, responsabile. Per queste ragioni , l’ACR sceglie un itinerario formativo che riconosce la piena soggettività dei ragazzi e li educa ad essere protagonisti della loro vita e crescita nella fede […] Pensare un itinerario formativo davvero attento al protagonismo dei ragazzi vuol dire essere disposti continuamente a provocare e farsi provocare dalle domande di vita di cui i ragazzi sono portatori; vuol dire saper mettere l’accento sulla capacità di accogliere e ascoltare più che di assecondare o frettolosamente rispondere: ragazzi protagonisti richiedono educatori capaci di accettare, o talvolta, di saper semplicemente rimanere nelle domande”.

di Elisabetta Zambon responsabile diocesana ACR
 
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