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II Domenica di Pasqua - “In albis” – “Della Divina Misericordia”

data di pubblicazione: 24-04-2022

I commenti al Vangelo di don Michele Centomo

La pala della Resurrezione che domina l'altare maggiore del Duomo di Gradisca
La pala della Resurrezione che domina l'altare maggiore del Duomo di Gradisca
Gv 20, 19-31
At 5, 12-16
Ap 1, 9-11.12-13.17.19
 
“Pace a voi!”.
(Gv 20,19)
 
Un saluto, un augurio.
La gioia, la speranza, la tenerezza aprono i cuori e le porte. La paura uccide e chiude tutto. Dopo la morte di Cristo, gli Apostoli impauriti, si sono radunati dietro le porte sbarrate del cenacolo, aspettando cosa sarebbe successo ancora. Allora Gesù appare tra loro e nel modo più normale dice: "Pace a voi!" (ivi).
 
1. Per sfortuna, o forse per fortuna, non c’era Tommaso, che è stato chiamato Incredulo. Quando gli Apostoli gli hanno detto di aver visto il Signore, ha scosso la testa dicendo: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò" (Gv 20,25). Umanamente sembrava che questo fosse la fine della questione. Le condizioni e il modo erano troppo arroganti.
Dopo otto giorni, quando gli Apostoli di nuovo erano tutti insieme, e anche Tommaso, Gesù ancora una volta appare, a porte chiuse. E di nuovo li saluta con le parole: "Pace a voi!" (ivi). Poi, rivolgendosi a Tommaso, e mostrandogli le ferite delle mani e il costato trafitto, dice "… non essere più incredulo ma credente!" (Gv 20,27).
 
2. Nel vangelo odierno due cose sono importanti: l’incredulità di Tommaso e la bontà del Signore.
Perché Tommaso ha dubitato di Gesù? Lui che era testimone del Suo insegnamento e dei Suoi miracoli? Perché non ha creduto nella risurrezione, anche se gli altri Apostoli assicuravano questa verità?
Tocchiamo qui un problema molto importante e sempre attuale. La fede di Tommaso, come anche degli altri Apostoli, si è formata sulle premesse naturali. Per questo, nel momento della prova, Pietro ha rinnegato Gesù. Dopo la Sua morte, gli Apostoli erano pieni di paura, di timore e Tommaso pieno di dubbi e d’incredulità. Ecco, la fede basata sulle premesse naturali quali l’intelletto e l’osservazione, è una fede debole.
 
3. La fede religiosa, invece, è molto forte, perché viene dall’altra fonte. Questa è dono di Dio. Gli Apostoli hanno ricevuto una fede così a Pentecoste. Solo allora hanno smesso di aver paura e hanno cominciato a proclamare l’insegnamento di Cristo e non hanno esitato a morire per Lui. Il saluto “Pace a voi!” è l’augurio che questo dono diventi per ciascuno quella chiave che apre il cuore alla tenerezza di Dio come fa un bambino che si affida alla tenerezza della mamma e del papà. Solo allora riusciremo a conoscere.
E l’esperienza insegna questo.
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