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“I care”, ho a cuore, mi importa dell’altro. Un ricordo di Nino Fragiacomo

data di pubblicazione: 05-11-2022

Le riflessioni della settimana suggerite per voi dal presidente diocesano Paolo Cappelli

E’ di qualche giorno fa l’incontro di Papa Francesco, con i giovani di Azione cattolica e continua ancora riecheggiare il richiamo del Santo Padre che rivolgendosi ai giovani gli ha invitati a fare proprio e vivere il modo “I care”, mi sta a cuore, mi importa in opposizione al me ne frego, non mi importa.  

Un  moto quello di “I care” che per chi ha visitato Barbiana si ritrova dentro l’aula dove don Milani, profeta incompreso del nostro tempo, fondò e visse l’esperienza di una scuola inclusiva che non lasciava indietro nessuno, ma che includeva tutti. Un messaggio scomodo, incapace di scendere a compromessi, ma proprio per questo ancora attuale e incredibilmente urgente. Un  messaggio dell’attenzione agli ultimi, ai più poveri, a chi la scuola e la società allora  escludevano, come un “ospedale che cura i sani e respinge i malati”.

“I care” è un grande messaggio  che a tutti noi  dice che non bisogna vivere la propria esperienza di fede chiusi in se stessi, come un fatto personale o ristretto a un gruppo di pochi intimi. La fede si nutre della Parola, si rafforza nella testimonianza, cresce e si comunica nella relazione. Essere missionari significa indicare (non imporre) una via e camminare insieme all’amico, al compagno sulla strada di tutti i giorni, con lo stile semplice del Vangelo.

Nel suo intervento il Papa invita i giovani, ma l’invito è rivolto a tutti: ad “essere credenti, responsabili e credibili'". Un forte invito a vivere e costruire sane relazioni prendendosi cura degli altri senza buonismi.

In tal senso voglio ricordare oggi un uomo che è stato capace proprio di vivere proprio secondo questo spirito, parlo di Nino Fragiacomo di cui nel mese di agosto avevamo festeggiato il raggiungimento dei suoi cento anni e che qualche giorno fa è mancato. Chi ha avuto l’opportunità di conoscere Nino può testimoniare quanto sia stato interprete dell’essere uomo di relazione capace di vivere con passione la sua vita, di marito, padre, ma anche sindacalista, politico e laico di Azione cattolica. Il moto “i care” è stato il  filo rosso che lo ha sempre condotto a vivere con entusiasmo e passione ogni situazione in cui si è trovato a vivere ed operare, lievito nella società, nella politica e nella associazione. Un uomo  sempre capace di  leggere i Segni dei tempi ma anche diventare lui stesso segno di un tempo nuovo.

Grazie Nino per il tempo che ci hai donato.

Paolo Cappellipresidente diocesano
 

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI GIOVANI DELL'AZIONE CATTOLICA ITALIANA (Aula Paolo VI Sabato, 29 ottobre 2022)
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