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Perché è importante coltivare e conoscere la storia associativa

data di pubblicazione: 02-12-2022

Le riflessioni della settimana suggerite per voi dal presidente diocesano Paolo Cappelli

Il mese di dicembre e il prossimo gennaio saranno mesi in cui andremo a chiudere con tre importanti appuntamenti il nostro centenario.

In questo percorso di preparazione, di riordino e recupero di tutti i materiali storici della nostra AC,  ho inteso qualche volta la domanda, “ma ha senso fare tutto ciò; ha senso impegnare tempo, persone, risorse per questo tipo di lavoro?”
Domanda legittima a cui va data una risposta.

Direi di si. Conoscere e coltivare la storia associativa è  fondamentale perché ci aiuta a trovare spunti, risposte e soluzioni a problemi attuali, ma anche è soprattutto a fare memoria e ricordare tutti quelli che in AC ci hanno preceduto, in tempi ed in epoche diverse e complicate come la nostra.

Non si tratta quindi, e non è il senso del progetto, quello di  fare archeologia associativa, che per quanto importante è un esercizio fine a stesso, ma piuttosto a riscoprire le radici della nostra fede e del nostro impegno nella Chiesa e nella società civile, politica ed economica.

A riscoprire il senso ed anche l’orgoglio di appartenere ad una associazione che tanto ha dato e tanto potrà dare con il suo progetto, e l’impegno di tutti alla Chiesa ed al paese.

La nascita dell’Azione Cattolica Italiana fu un sogno, nato dal cuore di due giovani, Mario Fani e Giovanni Acquaderni, che è diventato nel tempo cammino di fede per molte generazioni, vocazione alla santità per tantissime persone: ragazzi, giovani e adulti che sono diventati discepoli di Gesù e, per questo, hanno provato a vivere come testimoni gioiosi del suo amore nel mondo”.

Lo ha detto il Papa, nel discorso rivolto alle decine di migliaia di giovani in Piazza San Pietro,  a Roma il 30 aprile 2017 per la festa dei 150 anni dell’Azione Cattolica Italiana. “Anche per me è un po’ aria di famiglia”, ha aggiunto a braccio: “mio papà, mia nonna erano dell’Azione Cattolica”. “È una storia bella e importante, per la quale avete tante ragioni di essere grati al Signore e per la quale la Chiesa vi è riconoscente”, ha proseguito Francesco: “È la storia di un popolo formato da uomini e donne di ogni età e condizione, che hanno scommesso sul desiderio di vivere insieme l’incontro con il Signore: piccoli e grandi, laici e pastori, insieme, indipendentemente dalla posizione sociale, dalla preparazione culturale, dal luogo di provenienza.

Fedeli laici che in ogni tempo hanno condiviso la ricerca delle strade attraverso cui annunciare con la propria vita la bellezza dell’amore di Dio e contribuire, con il proprio impegno e la propria competenza, alla costruzione di una società più giusta, più fraterna, più solidale”. “È una storia di passione per il mondo e per la Chiesa, dentro cui sono cresciute figure luminose di uomini e donne di fede esemplare, che hanno servito il Paese con generosità e coraggio.

Azione cattolica è passione cattolica. Partecipiamo allora a questa nostra grande festa di compleanno, portiamola nelle nostre Parrocchie, guardiamo attraverso gli occhi del Sinodo il nostro essere laici corresponsabili, stiamo vicini ai nostri Pastori, partecipiamo attivamente alla vita associativa, guardiamo con positività il cambiamento, trasformiamo i problemi in soluzione.

Solo cosi daremo testimonianza di cosa significa essere di Azione Cattolica.