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La formazione è un impegno che qualifica l’Azione Cattolica

data di pubblicazione: 10-12-2022

Le riflessioni della settimana suggerite per voi dal presidente diocesano Paolo Cappelli

L’Azione cattolica italiana persegue le proprie finalità attraverso un progetto formativo unitario e organico che offre ad ogni persona, con la partecipazione alla vita associativa, un accompagnamento finalizzato alla crescita di una matura coscienza umana e cristiana, grazie a percorsi permanenti, organici e graduali, attenti alle diverse età, alle condizioni e agli ambienti di vita, ai diversi livelli di accoglienza della fede. (Statuto dell'Azione Cattolica Italiana, articolo 13.1, Ave Roma 2010). 
 
Tre obiettivi  come Associazione ci siamo dati, in questo anno associativo che si è aperto l’ 8 dicembre, assieme alla Unitarietà ed all’impegno Socio-culturale c’è la formazione.
 
Da sempre fino dalle sue origini nel lontano 1873 grazie alla intuizione di Mario Fani e Giovanni Acquaderni, il tema della formazione è stato elemento centrale del suo agire.  Armida Barelli, fondatrice della Gioventù femminile della AC, nel 1917, quando ancora l'Ac aveva un carattere soprattutto organizzativo delle varie realtà laicali che venivano a formarsi, ha un solo obiettivo quando viene chiamata a riorganizzare le giovani donne: portare Gesù Cristo in ogni cuore, formando le giovani generazioni per preparare un avvenire più lieto e più degno della tradizione storica italiana (E. PREZIOSI, Piccola storia di una grande associazione. L'Azione cattolica in Italia, ed. Ave, Roma 2013, p. 47).
 
Queste due testimonianze ci dicono quindi che la Formazione personale e comunitaria fanno parte quindi del nostro Dna associativo da sempre.
 
La formazione è il cuore dell’AC e l’anima del suo impegno missionario. È il momento e il luogo in cui insieme si ascolta la vita e si interroga la fede. La formazione dell’AC è una esperienza aperta e ospitale verso quanti desiderano condividere cultura, stili, proposte; si rivolge a tutti coloro che intendono compiere un percorso di ricerca anche sui grandi temi della vita e solo in questo modo in Ac può essere nutrita una coscienza missionaria concreta che vive del Vangelo.
 
Infatti la cura della casa comune e delle relazioni, il lavoro e l’educazione sono il luogo privilegiato dell’annuncio del Vangelo. Il fare se non è accompagnato dall’essere non porta da nessuna parte.
 
La disponibilità da sola non basta, è necessaria anche la competenza che si realizza attraverso un attento cammino di formazione pensato e progettato insieme nei luoghi e nelle forme più appropriate. Solo cosi potremmo crescere come cristiani, laici maturi e responsabili e consapevoli di cosa significa essere di AC in Parrocchia ed in Diocesi.