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Dobbiamo avere il coraggio di allargare gli orizzonti e togliere gli ormeggi dalle nostre paure

data di pubblicazione: 29-12-2022

Le riflessioni della settimana suggerite per voi dal presidente diocesano Paolo Cappelli

E ci siamo, ultima newsletter dell’anno, una occasione per tirare conclusioni di questo terzo anno di presidenza e opportunità per i buoni propositi, in particolare perché il 2023 ci accompagnerà ai rinnovi associativi.  
 
Gli anni che abbiamo appena trascorso sono stati anni difficili, che hanno reso molto difficoltoso il cammino associativo per via anche della mancata possibilità di incontrarci, ma con l’impegno di tutti ci siamo riusciti.
 
Con l’incontro di sabato 7 gennaio a Gorizia, con la presenza del Presidente nazionale Giuseppe Notarstefano concluderemo un percorso che ci ha visto riscoprire la nostra storia e le nostre radici, ora è il tempo di avere cura dei rami di questo grande albero che è la nostra associazione.  L’icona biblica che accompagna il nuovo anno associativo è “Andate dunque” (Mt 28,16-20) in riferimento al brano che conclude il Vangelo di Matteo quando tutto sembrava perduto, quando la sfiducia sembrava prevalere e i discepoli devono accettare la vicenda incomprensibile della Passione.
 
L’incontro con Gesù invece apre le porte dei discepoli alla speranza e oggi invita noi tutti a non avere paura, ad avere fede e a sperare sempre nel domani. Dobbiamo allora recuperare percorsi concreti di cura di alcune realtà che ci riguardano tutti e che promuovono un noi più grande. l’Azione Cattolica deve diventare uno spazio di contatto e di speranza che costruisce il futuro. In un tempo in cui c’è il rischio di perdere la bussola del presente e vivere relazioni solo digitali, l’appartenenza alla AC aiuta a far crescere uomini e donne, cittadini del futuro al servizio del bene comune. Non deve accadere allora che i nostri cammini parrocchiali si riducano esclusivamente ai percorsi dei sacramenti del Battesimo, dell’Eucarestia e della Cresima. E’ importante per questo che l’Azione Cattolica accompagni tutte le fasce d’età, ma anche tutti gli stati di vita. Non c’è  solo l’Acr, il settore Giovani ed Adulti  che rappresentano comunque  il prezioso avvio del cammino di appartenenza, è necessario ed importante incentivare la nascita del movimento dei lavoratori (Mlac), e del movimento degli studenti (Msac), questo per rimarcare la nostra testimonianza e la nostra presenza nella società,  nel mondo del lavoro e della scuola, dove siamo chiamati ad essere il “sale della terra….  la luce del mondo” (Mt 5,13-16).
 
Altro aspetto importate su cui dobbiamo finalizzare il nostro stare nel mondo è prendersi cura del bene comune. Sul bene comune non è possibile in questo momento storico abbassare la guardia, in tal senso dobbiamo unire allora i nostri sforzi per una vita bella, armoniosa, che non lascia indietro nessuno. La passione per il sociale è una tensione che deve riguardare tutti e che va incarnata nella quotidianità. Occorre tener presente che l’impegno nel sociale non è solo appartenenza a gruppi e ad associazioni, ma inizia dal vivere consapevolmente la propria cittadinanza.

Per questo è importante riferirsi ad esempi che questa tensione l’hanno incarnata, come ci ha insegnato Armida Barelli, fondatrice della Gioventù Femminile, proclamata beata il 30 aprile scorso, nella consapevolezza di lasciarsi guidare da chi ha saputo coniugare fede e impegno sociale. Ultimo, ma non per questo meno importante è la cura della dimensione diocesana, dove dobbiamo essere protagonisti nel tessere trame di comunione e di unità, attraverso lo stile sinodale.
Concludendo, mi pare giusto, un grande ringraziamento agli assistenti, in particolare a don Giovanni, che pur nella sua fragilità non ci ha mai fatto mancare la sua presenza, e che ora riprenderà la sua presenza fra noi e don Michele per la dedizione e l’accompagnamento, che restano, ormai, una garanzia di serietà per l’associazione; un ringraziamento a tutti i responsabili unitari e di settore, diocesani e parrocchiali, per l’impegno sempre e comunque disinteressato e gratuito: l’identità associativa e i contenuti cristiani che passano attraverso essa camminano con le vostre e le nostre gambe.

Arrivederci a sabato 7 gennaio alla Sala Incontri a Gorizia.
 
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