Sac. Michele Centomo – Assistente Unitario AC
“Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli
di prepararsi con gioia, purificati nello spirito,
alla celebrazione della Pasqua,
perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa,
attingano ai misteri della redenzione
la pienezza della vita nuova
in Cristo tuo Figlio”.
Anche se la porta del Tempo di Quaresima è stata varcata con la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri, la liturgia ci invita a percorrere un tratto dell’anno liturgico che si potrebbe chiamare primavera dello Spirito.
Durante l’austero rito della benedizione e dell’imposizione delle ceneri ci siamo sentire dire: “Memento homo qui pulvis es et in pulverem reverteris”. Poche parole, scarne che valgono però una lunga meditazione. Non espressione che mira a deprimere gli animi in una visione pessimistica della vita, quanto piuttosto ad aprire i cuori al rinnovamento spirituale, ad una nuova ossigenazione, alla speranza, alla primavera dello Spirito.
È il richiamo alla nostra vera origine.
La primavera è la stagione del risveglio, della luce, dei colori, dei profumi, ma non ci sarebbe tutto questo se venisse a mancare l’acqua, elemento fondamentale che dona vita, bagna i fiori, irriga i campi.
In questo contesto la Chiesa, nella sua sapiente pedagogia, propone ai suoi figli il percorso dell’itinerario storico-salvifico secondo tre modalità (battesimale, pasquale e penitenziale), che richiamano la storia della salvezza dell’uomo “attraverso la quale Dio chiama l’uomo alla fede, all’alleanza, alla vita, al dono dello Spirito”. Quest’anno l’itinerario battesimale scandirà il percorso.
Dove Dio trova una creatura libera da ogni attacco al male, la riempie di sé, della propria vita e questo è l’inizio, il germe della grande trasformazione che il Signore vuole operare in ogni suo figlio. Quanto più l’uomo si purifica da ogni debolezza, da ogni miseria, tanto più si rende atto di essere totalmente trasformato dalla grazia divina.
Il Battesimo opera gradualmente nel cristiano quella profonda rinascita e piena conformazione che lo rende simile a Dio, vivente della sua medesima Vita, come il Figlio è simile Padre e vive della Vita che dal Padre ha ricevuto.
Il percorso battesimale diventa Eucaristia di Riconciliazione dove l’invito ad immergersi nella Vita di Dio è suo dono, anche se l’uomo non sempre è fedele.
La via del ritorno a Dio si chiama misericordia, riconciliazione, pace, lode perenne e servizio ai fratelli e, solo attraverso l’azione dello Spirito il cristiano può vivere la vita nuova nello stupore e nella gioia della salvezza ritrovata.
Infatti “all’uomo naufrago a causa del peccato, con il sacramento della riconciliazione hai aperto in Cristo crocifisso e risorto il porto della misericordia e della pace. Nella potenza del tuo Spirito hai stabilito per la Chiesa, santa e insieme bisogna di penitenza, una seconda tavola di salvezza dopo il Battesimo e incessantemente la rinnovi per radunarla al banchetto gioioso del tuo amore …”.
Con perseveranza e lieto coraggio ripercorriamo, rivivendo la bellezza del nostro battesimo, questo tratto di strada, il cammino dalla caducità alla gioia durevole e alla gloria, per le quali la risurrezione di Cristo è, per ciascuno di noi, la più forte garanzia, fondamento della nostra speranza e fiducia.
