Quaresima, primavera dello Spirito: scegli la Vita!

Sac. Michele Centomo – Assistente Unitario AC

“O Dio,
 che chiamasti alla fede i nostri padri
 e hai dato a noi la grazia di camminare alla luce del Vangelo,
aprici all’ascolto del tuo Figlio,
perché accettando nella nostra vita
il mistero della croce,
possiamo entrare nella gloria del tuo regno”.
 
In modo deciso, quasi imperativo, la liturgia ci invita all’ascolto della Parola che salva, perché spesso, ci lasciamo incantare dalle sirene, dalle facili e false promesse del mondo con la paura di rimetterci, di perderci a puntare tutto sul Maestro.

Chi è dunque questa Parola? È il Dio-Uomo che porta dentro di sé l’ampiezza del cielo, è il Figlio di Dio, è il Miracolo che passa per i sentieri della nostra terra. La rivelazione di Cristo svela a me stesso ciò che io sono. Per questo la liturgia innalza al Padre l’invocazione nella quale Lui stesso ci ha dato “la grazia di camminare alla luce del Vangelo, per poter essere docili all’ascolto del Figlio suo”. Ascolto che è la condizione indispensabile per accettare “nella nostra vita il mistero della croce” e, quindi, essere trasfigurati in Cristo.

E’ questa, dunque, la logica di quell’annuncio che unisce tutti coloro che in Cristo si pongono nel cammino di fede che ha come prospettiva immediata la croce: “Ecco, il Signore, nella sua grande bontà, ci mostra il cammino della vita. Muniti, dunque di una fede robusta e comprovata dal compimento delle opere buone, procediamo sulle vie, sotto la guida del Vangelo, per meritare di vedere Colui che ci ha chiamati al suo regno”.

Gesù, con la sua Trasfigurazione, facendo trasparire la sua divinità ed anticipando per un attimo la gloria della sua futura risurrezione, ci garantisce che possiamo fidarci di Lui, che la croce è solo un passaggio e che la Risurrezione è il traguardo definitivo.