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Quaresima, primavera dello Spirito: scegli la Vita!

autore: Michele Centomo | tema: QUARESIMA
data di pubblicazione: 26-03-2023

V Domenica di Quaresima
La nuova Vita

Sac. Michele Centomo – Assistente Unitario AC

Eterno Padre, la tua gloria è l’uomo vivente;
tu che hai manifestato la tua compassione nel pianto di Gesù
per l’amico Lazzaro,
guarda oggi l’afflizione della Chiesa che piange e prega per i suoi figli
morti a causa del peccato e con la forza del tuo Spirito
richiamali alla vita nuova”.
 
Questa domenica è caratterizzata da una Liturgia di Risurrezione nella quale domina il concetto della Vita Nuova.

L’orazione colletta ci permette di scoprire una verità fondamentale: “Eterno Padre, la tua gloria è l’uomo vivente”. Lentamente, gradualmente la Quaresima ci conduce verso il suo epilogo; ci dispone alla celebrazione del mistero della risurrezione di Cristo alla quale anche noi veniamo associati e alla quale siamo pure resi partecipi.

Nella risurrezione di Cristo, infatti, ci è rivelato il destino meraviglioso di tutta l’umanità. È infatti inizio e segno della nostra risurrezione intesa come trasformazione del nostro essere, come passaggio ad un nuovo modo di vita in cui l’uomo è unito a Dio, sorgente della Vita, da non poter più morire.

Il miracolo della risurrezione continua anche oggi nella Storia della Salvezza: “tu [o Dio] hai manifestato la tua compassione nel pianto di Gesù per l’amico Lazzaro guarda oggi l’afflizione della Chiesa che piange e prega per i suoi figli morti a causa del peccato e, con la forza del tuo Spirito, richiamali alla vita nuova”.

La Chiesa, come madre premurosa, annuncia a tutti i suoi figli che Cristo “vero uomo come noi pianse l’amico Lazzaro; Dio e Signore della vita, lo richiamò dal sepolcro; oggi estende a tutta l’umanità la sua misericordia e con i suoi sacramenti ci fa passare dalla morte alla vita”.

Il fatto ci conferma come Cristo incarna ed esalti tutti i valori umani autentici; per questo la sua gloria “si manifesta nel rendere partecipi della sua stessa vita divina ed immortale noi, creature effimere con un filo d’erba che al mattino germoglia e alla sera è falciata e dissecca. (cfr Sal 89, 6); noi che passati attraverso la grande tribolazione e lavate le vesti con il sangue dell’Agnello, vivremo per sempre alla sua presenza (cfr. Ap 7,14.-15), quando nella nuova Gerusalemme si compirà la sua promessa:

«Essi saranno il suo popolo
ed Egli sarà il Dio-con-loro.
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate.
Ecco, io faccio nuove tutte le cose (cfr. Ap 21,3-5)»