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VI Domenica di Pasqua - Gv 14, 15-21

data di pubblicazione: 13-05-2023

Il commento al Vangelo della domenica di don Giovanni De Rosa

...chi resta fedele è capace di fare memoria e di accogliere la sua parola e illuminare così il cammino da intraprendere
...chi resta fedele è capace di fare memoria e di accogliere la sua parola e illuminare così il cammino da intraprendere
In questa domenica siamo con i discepoli nel Cenacolo. Essi fanno memoria della Pasqua con il loro Maestro. È stata una celebrazione nuova nei gesti e nelle parole per loro; con molti significati e ne restano intontiti. Loro si sforzano di capire, ma non riescono a fare domande se non poche e timide. Gesù, che conosce uno ad uno i suoi e i loro sentimenti ed emozioni li animano, li incoraggia ad aver fede in Lui e a confidare nella fedeltà del Padre.

E oggi Gesù sta avvisando i suoi discepoli che è giunta l’ora in cui deve lasciarli. Ma non saranno soli: chiede loro di restare fedeli al suo amore. Perché chi resta fedele è capace di fare memoria e di accogliere la sua parola e illuminare così il cammino da intraprendere. Gesù rassicura i suoi amati che riceveranno dal Padre il dono dello Spirito, il quale rimarrà sempre con loro e vivificherà la loro comunione. Impareranno a conoscerlo e ad amarlo in piena libertà. Lo Spirito non li lascerà nella condizione di orfani, perché li renderà capaci di vivere il Risorto come “il sempre presente” in loro, e abiterà la loro storia.
 
Ma credetemi lo stesso il Signore lo fa con noi. Dobbiamo comprendere e sentire questo Spirito Santo in mezzo a noi e con noi. Ognuno se vuole, è reso capace di tanto amore e di poter partecipare da protagonista alla stessa vita di Dio nel Risorto nell’Azione Cattolica della propria parrocchia. È dono ed è frutto dello Spirito Santo lasciarsi coinvolgere nella nostra realtà concreta di tutti i giorni.
 
Probabilmente l’amore che Gesù ci domanda, l’amore che si attende, non è quello della letteratura romantica. Ci chiede di amarlo con tutti noi stessi, e quindi anche con la testa e con la volontà. Ci chiede di dargli fiducia, di abbandonarci a lui, rinunciando a far valere sempre il nostro modo di giudicare, di valutare, di agire. Ci chiede di affidargli la nostra vita, mettendoci per quella strada che egli ha tracciato, per quella strada che è Lui stesso. Ma ricordiamoci che lo Spirito è con noi proprio per realizzare l’impossibile, proprio per costruire il Regno servendosi della nostra fragilità e della nostra debolezza.