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Il tempo è un regalo che non si conserva

data di pubblicazione: 29-07-2023

Vivere l’estate come un'occasione di "recupero e compensazione per aspetti della nostra vita che rischiano l’atrofia o la marginalità": buon tempo e buona estate a tutti.

Tu non ti sbagli quando distribuisci il tempo agli uomini.
Tu doni a ciascuno il tempo di fare quello che vuoi che egli faccia.
Ma non bisogna perdere tempo, sprecare tempo, ammazzare il tempo.
Perchè il tempo è un regalo che tu ci fai, ma un regalo che non si conserva.
Signore ho il tempo. Tutto il tempo che mi dai.

 
(Michel Quoist)
Scrittore francese (1921-1997)

“Il tempo è un regalo che tu ci fai, ma un regalo che non si conserva”, è un verso di una poesia di un autore francese   Michel   Quoist  (1921-1997) presbitero, scrittore e viaggiatore francese, una vita estremamente avventurosa ed autore tra le tante della poesia  “Signore ho il tempo” da cui appunto è tratto il verso di apertura. La poesia che vi invito a leggere è una lunga riflessione sul tema del tempo, del suo uso nel bene e nel male, sul dono del tempo che riceviamo.  Sicuramente il tema del tempo è un argomento che investe costantemente la nostra vita, spesso segnata da considerazioni quali … “non ho tempo”, il tempo è denaro, quanto tempo è passato … e tante altre ancora.  Perche’ allora oggi una riflessione sul tempo?. Nell’immaginario collettivo l’estate è la stagione del riposo, dove pare di avere piu’ tempo, in particolare  per chi lavora e studia. Per dirla in  altro  modo:  esiste  in estate un  tempo – in particolare tra luglio e agosto – da poter dedicare alla cura di sé e delle relazioni, quelle che trascuriamo perché incatenati alla ripetitività di gesti e abitudini che rischiano di rendere sempre più arida la nostra vita di tutti i giorni.

Per la nostra associazione il tempo d’estate, oltre che al giusto riposo e poi dedicato alle esperienze estive, i nostri momenti forti i campi scuola. C’ è pero’ il rischio anche che il  periodo estivo venga  vissuto come un periodo “vuoto”, consegnato alla noia.  Facciamo allora nostro l’invito di Mons. Mansueto Bianchi, gia’ assistente nazionale AC che in suo scritto invitava  a vivere l’estate come  una  occasione  di «recupero e compensazione per aspetti della nostra vita che rischiano l’atrofia o la marginalità «Facciamo dono – diceva Mons. Mansueto -  di questo tempo a noi stessi: regaliamoci attenzioni, vogliamoci bene, scendiamo (come il Samaritano) dalla cavalcatura delle nostre frettolosità ed efficientismi per dedicarci a quelle presenze e dimensioni della vita (il Signore, noi stessi, il giro delle nostre affettività, i poveri) che sono spesso lasciate sul margine della strada». Poiché: «Spendersi perché sia generata in pienezza la dimensione umana di una vita ed avanzi il suo cammino verso l’esperienza dell’essere figli del Padre e reciprocamente fratelli è come partecipare alla fatica di Dio, entrare nella Sua scommessa su ogni vita, stringere con Lui l’alleanza della propria ed altrui salvezza».  

Buon tempo e buona estate a tutti.