ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

La festa dell’Assunzione di Maria ci viene incontro ogni anno, nel bel mezzo delle ferie. Non ci sono grandi variazioni: la liturgia è sempre la stessa, le letture pure. Ma cambia il significato in anno in anno. Si perché dipende tutto dal nostro cammino di fede e spirituale.
Esso ci parla in modo stranamente connesso e interdipendente, di morte e di vita. L’assunzione viene dopo la morte e rappresenta tuttavia la sconfitta della morte. Lei, Maria, non ha conosciuto il sepolcro.
 
Allora oggi dovremmo pensare alla valorizzazione del corpo. La fede ci dice che il corpo umano è un tempio, poiché in esso abita lo Spirito di Dio e, perciò, il corpo va rispettato, difeso, protetto. La verità è che al nostro tempo stiamo perdendo il valore della sacralità e della grandezza del corpo dell’uomo e della donna.
 
Maria è “grande” perché si è fatta “piccola”. Lei per tutta la sua esistenza si è messa a servire!. E non si è mai lamentata e tanto meno vergognata, ma l’ha fatto volentieri, con gioia.
Noi invece? Diciamolo pure non amiamo servire, pensiamo che servire sia una condizione disonorevole. Maria ci dimostra tutto il contrario.
Maria oggi ci da questa grande lezione di umiltà.
 

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