Una prospettiva “de-coloniale” sul dialogo interreligioso

«Per essere davvero strumenti di pace, le religioni devono riscoprire il loro ruolo profetico». Questa, in sintesi, è la missione delle fedi secondo Lorenzo Raniero, che il 16 gennaio scorso ha aperto il ciclo di webinar dal titolo La Chiesa e il dialogo interreligioso, dal Vaticano II a oggi, organizzato l’Azione Cattolica diocesana, in collaborazione con quella di Fogliano, l’Istituto di Studi Ecumenici “S. Bernardino” di Venezia e l’associazione “Città dell’uomo”. Nel corso della serata, il prof. Raniero ha analizzato la dichiarazione Nostra Aetate, uno dei documenti più brevi, ma più densi di tutto il concilio Vaticano II. Riconoscendo il ruolo teologico della storia e dei «segni dei tempi», la Chiesa cattolica ha cambiato così la sua autocomprensione, mettendosi al servizio della società in un orizzonte globale, con gli elementi comuni fra le fedi e le culture diverse come criterio ermeneutico. Infatti, solo a partire da una positiva valutazione dell’altro, la Chiesa può testimoniare Vangelo, portando a compimento l’umanità.
 
A continuare le riflessioni sull’importanza di una «cultura dell’incontro», il prossimo 23 gennaio sarà il prof. Marco Dal Corso, con una conferenza dal titolo Per una prospettiva “de-coloniale” sulla missione: la Nota congiunta sulla “Dottrina della scoperta”. Conseguita la licenza in teologia presso la Facoltà di Teologia di São Paulo del Brasile, Dal Corso ottiene due dottorati in teologia. Volontario internazionale in paesi in via di sviluppo, è insegnante di Religione Cattolica nella diocesi di Verona, giornalista pubblicista e docente presso l’Istituto di Studi Ecumenici “San Bernardino” di Venezia.